Intervista esclusiva all’ avvocato di Trump nel Michigan: i documenti che legittimano i dubbi sui brogli

Sulla vicenda Trump si è detto tutto. E pare che ormai sia tutto finito con la vittoria di Biden. Tuttavia qui in Italia non è mai stato raccontato per davvero per quale motivo l’ex presidente degli USA nutrisse delle perplessità circa la trasparenza delle elezioni. Tutto risale ad un episodio molto particolare avvenuto nella contea di Antrim, Michigan, ai tempi delle elezioni. Episodio che qui in Italia il mainstream non ha mai ben spiegato. E per il quale oggi c’è una causa in corso tra il mio intervistato e la società delle macchine di voto Dominion. E chi può dirlo? Magari Dominion ha ragione. Magari il nome dell’azienda è stato ingiustamente infangato. Il punto è che c’è un fatto che è oggettivamente accaduto e nessuno può negarlo. Vediamo di cosa si tratta e per quale motivo – a mio parere – a Trump era giusto concedere almeno il beneficio del dubbio.Attenzione: non dico che il promotore del famosissimo slogan “Make America great again” abbia ragione, ma che avesse reale motivo di avere dei dubbi e che non era la cosa eticamente più giusta – da parte dei media – dipingerlo come un esaltato in cerca di attenzioni. Preciso che questa intervista risale a questo gennaio. La pubblico solo adesso.

A parlarmi e a riferirmi quanto accaduto nel Michigan è Matthew DePerno – avvocato. Non uno qualsiasi, ma l’avvocato che ha consentito a Donald Trump di ottenere il riconteggio manuale dei voti nella contea di Antrim (Michigan) e la riassegnazione della vittoria che – in data 3 novembre 2020 – era stata assegnata a Joe Biden. 

Il riconteggio – pubblicato in data 21 dicembre – ha avuto successo e sono stati riassegnati 5250 voti a Donald Trump. Risultato che ha ribaltato effettivamente il risultato delle elezioni nella contea, costringendo l’amministrazione a ripubblicare il risultato sul loro sito internet, e soprattutto, a riassegnare la vittoria all’attuale ex presidente.

Tuttavia questo risultato appartiene – come già detto – non a tutto il Michigan, ma solo ad una contea. Perché? Perché nelle altre non si è riusciuto ad ottenere il riconteggio dei voti. 

Questa notizia suonerà sconosciuta ai più perché in Italia non se ne è parlato, e a quanto pare non solo in Italia, ed è esattamente quanto lamenta l’avvocato: “Solo le testate locali hanno dato rilevanza alla notizia della riassegnazione della vittoria a Donal Trump. Al fatto che abbiamo avuto riscontro innegabile ed equivocabile che i voti siano stati rubati. Perché si nega a Trump il dubbio che quanto sia avvenuto qui non sia potuto avvenire in altre zone degli USA?” Parole che tuonano – infatti – quelle di DePerno.

DePerno, come ho già detto, è in causa contro la Dominion Voting System, con l’accusa di aver architettato una campagna di disinformazione contro la stessa azienda. DePerno rappresenta William Bailey: un uomo della contea di Antrim che ha fatto causa per il conteggio dei voti in una proposta locale sulla MarijuanaPertanto, in realtà, l’avvocato è riuscito ad ottenere l’ispezione sulle macchine di voto attraverso un’altra vicenda. E non è l’unico ad essere finito nel mirino della Dominions. 

Vediamo il perché DePerno si è inimicato la Dominion Voting System.

La perizia alle macchine Dominion

La perizia alle macchine di voto Dominion che ha consentito il riconteggio dei voti è consultabile a questo link. Ed è stata commissionata da Bill Bailey a Matthew DePerno, tramite la Allied Security Operation Group. Le conclusioni sono le seguenti:

“Il Dominion Voting System è intenzionalmente progettato con errori intrinseci per creare frodi sistemiche e influenzare i risultati delle elezioni”. E aggiunge: “Il sistema genera intenzionalmente un numero enormemente elevato di errori di voto”

Conclusioni decisamente non da poco e per le quali DePerno ora si trova a dover rispondere in tribunale. Chi ha ragione? Questo lo stabilirà il processo.

Il fatto è che il riconteggio dei voti ha oggettivamente dimostrato che qualcosa nella contea di Antrim – e chi può dirlo: magari anche altrove – non sia andato nel verso giustoDi chi sia la colpa e quali siano state le cause lo stabilirà chi di dovere. Per quanto mi riguarda mi limito a mostrare ai miei lettori semplicemente quale sia stata l’anomalia che ha instaurato in Trump, e nei suoi sostenitori, l’idea di una frode. E chi – in fondo – di fronte a ciò non si sarebbe posto almeno una domanda? Si è trattato di un caso isolato? Trump se l’è presa con le persone sbagliate? Magari la Dominion non è realmente coinvolta, magari possono essere stati altri a generare questo increscioso errore di calcolo. Chi può dirlo? Certo non io.

L’intervista

Signor DePerno, cosa è successo nella contea di Antrim? 

“Spiegarlo, Filly, è molto semplice. Ti mostro i primi risultati delle elezioni Trump Vs Biden, datate 3 novembre 2020. Ti segnalo un esempio lampante di come i risultati siano stati trasferiti da Trump a Biden. Gaurda la seconda tabella e concentrati sulla riga “Chestonia Township, Precinct 1”. A Biden risultano rispettivamente 197 voti e a Trump solo 3.

Ora, vediamo i risultati pubblicati sul sito ufficiale in data 17 dicembre, dopo il riconteggio manuale delle schede elettorali. Come puoi vedere i 197 voti in origine attribuiti a Biden appartenevano a Trump.”

Insomma, che dire? Matthew DePerno è un uomo che va dritto al sodo, senza troppi giri di parole. E incalza mostrandomi il documento ufficiale del riconteggio dei voti – che ha già provveduto a pubblicare sul suo profilo twitter illo tempore – che dimostra la riassegnazione ufficiale di oltre cinquemila voti. Mentre a Biden sono stati tolti 1810 voti.

Trump ha perso il Michigan per 154 mila voti. Negli altri stati il riconteggio non è stato accettato. I cinquemila voti non coprono certamente il gap differenziale e il vincitore è comunque Joe Biden. Perché non si accede al riconteggio in tutte le contee?

“Buona domanda, Filly. E’ quello che stiamo cercando di ottenere ma non è facile. Ci stiamo provando.”

E infatti, così come ci informava Adnkronos il 5 dicembre, la corte d’appello statale ha rigettato il ricorso di Trump per bloccare la certificazione dei voti.

La confessione di Antonio D’Elia sta spopolando nel web. Il documento confermerebbe una mano italiana nei brogli elettorali. Quest’uomo, di Napoli, dipendente della Leonardo S.p.a. (Ex Finmeccanica), confessa di aver avuto parte nella manomissione dei voti con la complicità dell’Ambasciata Americana, e sembra aver rilasciato questa confessione tramite l’avvocato Catanese Alfio D’Urso. E’ tutto vero?

“Sì, la confessione è autentica, non è un documento falso, tuttavia non possiamo dire che le controversie della Leonardo S.p.a. siano necessariamente collegate ai brogli. Nel senso che non sappiamo se quanto detto da quest’uomo sia vero. Saranno condotte le dovute indagini.”

Conclusioni

Il punto è che la perizia di DePerno è certamente un documento di parte. Tuttavia non è stato certamente lui a raccogliere i dati delle votazioni, né a redigere i documenti dei risultati prima e dopo il conteggio manuale. Qualcosa di strano è indubbiamente avvenuto nella contea di Antrim. Questo è innegabile. Un errore ingenuo può generare uno sbaglio di oltre cinquemila voti? Sempre stando ai documenti pubblicati dalla contea di Antrim, oltre all’errore ci sarebbe da prendere in considerazione una vera e propria sostituzione. Chi può dire cosa sia accaduto davvero?

Con ciò – sia chiaro – non voglio asserire che le elezioni siano state rubate in tutti gli Stati Uniti d’America. Non posseggo le prove per fare un’asserzione del genere. Ma posso legittimare i dubbi di Trump, e asserire che aveva effettivamente delle motivazioni del tutto valide per chiedere il riconteggio manuale dei voti in tutto il Michigan; e anche per volersi accertare che quanto successo ad Antrim non fosse avvenuto in qualche altro stato; Esattamente come ha cercato di fare tentando ricorso in Wisconsin, Pennsylvania e Georgia, ma come ben sappiamo l’esito è stato negativo.

 Insomma, quello che voglio dire è che i media mainstream in Italia non sono stati onesti con lui, e non sono stati spesso e volentieri super parters così come avrebbero dovuto. Ad esempio, ricordate quanto è stato detto dai media mainstream su Trump durante l’assalto a Capitol Hills? Quando tutte le televisioni italiane affermarono che Trump aveva aizzato le masse e aveva descritto come persone speciali dei rivoltosi violenti. O forse gli americani avevano motivo di essere arrabbiati? E non solo, non ricordo nessuna trasmissione o giornale che abbia messo nero su bianco – in questo modo – gli avvenimenti di Antrim e almeno legittimato i dubbi dell’ex presidente degli Usa. O mi sono persa qualcosa?

Ciò che dico è quanto asserisce anche DePerno: solo i giornali locali hanno riportato la notizia della riassegnazione di oltre cinquemila voti dopo il rinconteggio manuale dei voti.

Concludo, a dimostrazione della bontà di quanto asserisco, riportando la mail in cui DePerno mi ha gentimente inviato i dati e lo ringrazio per l’intervista e la fiducia concessami. Potete confrontare la mail con quella del suo sito ufficiale.

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